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Ugo Bardi (Aspo):”Gli inceneritori sono un monumento all’inefficienza”

20 luglio 2009 0 commenti

Riciclare Ã�¨ meglio che bruciare Ho trovato davvero sensato l’intervento che Ugo Bardi ha tenuto qualche tempo fa in un comune toscano a proposito di Capannori e alla sua capacità di arrivare a riciclare quasi il 100% dei rifiuti. Ebbene Bardi apre la conferenza sulla questione emergenza rifiuti in Campania e su come le cose non dovrebbero mai andare e di come, se si sanno usare i media, certe paure possano diventare voti in politica. Oggi i napoletani e i campani sono un popolo depresso che oramai sull’orlo del baratro rifiuta anche di salvare la sua vita e quella delle generazioni che dovranno venire. E’ un popolo rassegnato (sono napoletana, professore e la situazione è proprio questa) anche perché non sa che vi possono essere molte soluzioni al problema dei rifiuti e non sono soluzioni a lungo termine, ma immediate almeno quanto l’inutile inceneritore.

Eh sì! Se proprio non vogliamo pensare alla salute e dire che studi internazionali dimostrano che abitare vicino ad un inceneritore aumenta notevolmente le possibilità di sviluppare un cancro, valutiamo l’aspetto prettamente economico: e l’inceneritore non è efficiente. Spiega Ugo Bardi:

Che l’inceneritore sia inefficiente, non è una cosa controversa. Ci sono molti ottimi studi che lo dimostrano. Se avete voglia e tempo, potete cercarvi quelli del prof. Sergio Ulgiati, per esempio. Vedrete che dei tre metodi principali usati per smaltire i rifiuti, incenerimento, discarica, e riciclaggio, l’inceneritore è il meno efficiente; di gran lunga. Poi, potete andare a vedere il sito di Terna e verificare quanta energia producono i cosiddetti “termovalorizzatori.” Senza esagerare, perchè c’è chi ha detto che non producono niente, ma non è vero. Gli inceneritori con recupero energetico producono qualcosa; ma molto poco. Secondo i miei calcoli, producono meno dell’1% dell’energia elettrica totale prodotta in Italia. Questo se si va a calcolare l’energia netta, attenzione. Energia netta vuol dire l’energia che l’inceneritore produce meno l’energia che bisogna dare all’inceneritore perché la produca. Questo è il trucco dei sussidi del famoso CIP6. Ma non fatemi entrare nei dettagli; ci perderemmo troppo tempo.

Come si è arrivati, allora ad avere gli inceneritori monumento all’inefficienza? Secondo Ugo Bardi la risposta è semplice: si è giocato sulle paure della gente e gli ambientalisti non hanno dato una mano affinchè vi fosse un informazione chiara e trasparente. Dice Bardi:

Non mi fate dire che si devono tacere alla gente i rischi di certe cose. Assolutamente no. Le cose vanno dette, e vanno dette come stanno. Ma bisogna fare dell’informazione corretta. Le fesserie che dici, poi te le ritrovi. E’ come nei film americani, quando il poliziotto ti dice “tutto quello che dirai potrà essere usato contro di te”. E’ vero, succede proprio così - devi stare estremamente attento a essere corretto - cosa di cui il movimento anti-inceneritori si è spesso dimenticato, lanciandosi in polemiche molto discutibili. Anzi, alle volte proprio sbagliate. Ma, soprattutto, è proprio una questione di strategia: non bisogna spaventare la gente; bisogna dire alla gente che cosa fare. Nel caso dei rifiuti, si tratta di far vedere concretamente come si può fare a meno dell’inceneritore. Se ci si riesce, non serve più mettersi a litigare. E come quando cercano di venderti un’enciclopedia per telefono: non è che devi perdere tempo a spiegare è una cosa inutile e perché. Gli dici che non ti serve, ringrazi e riattacchi. Lo stesso se ti propongono l’inceneritore: non ci serve, grazie.

Via | Aspo Italia
Foto | Flickr