Scorie nucleari a Latina. Intervista a Francesco Buda autore delle inchieste sul deposito temporaneo
Dopo le polemiche sollevate dai lettori a proposito del mio post Scorie nucleari spostate da Scanzano a Terracina senza che la gente sia stata avvisata e alla seguente e corretta smentita di Sogin, mi sono messa a cercare Francesco Buda, l’autore degli articoli le cui informazioni sono state parzialmente usate nella lettera a firma Cittadini di Terracina e pubblicata dall’Aduc, sito dalla quale l’ho ripresa.
Buda è caporedattore de Il Caffè quindicinale da 80mila copie distribuito nella provincia di Latina e collaboratore di Acquaesapone, freepress a tiratura nazionale da 250mila copie, quinto femminile in Italia. Mi ha spiegato Buda che a Latina è in costruzione il deposito temporaneo di scorie nucleari, fatto peraltro confermato dall’ufficio stampa della Sogin che alla mia esplicita domanda se è vero che è in costruzione il deposito nucleare a Borgo Sabotino mi hanno risposto:
Gentile Signora Perotta,
nella centrale di Latina è iniziata lo scorso anno la costruzione di un deposito di transito, che entrerà in servizio nel 2011, all’interno del quale saranno stoccati i rifiuti radioattivi già presenti nella centrale e quelli che saranno prodotti dal suo smantellamento e decontaminazione. Il deposito risponde alle prescrizioni tecniche richieste per garantire la massima sicurezza per la popolazione e la tutela dell’ambiente e per le sue dimensioni non potrà, né ora né in futuro, accogliere rifiuti radioattivi provenienti da altri impianti nucleari.A tale riguardo, nel nostro sito internet: www.sogin.it, nella sezione eventi della sala stampa, potrà leggere la presentazione illustrata alla consulta dei sindaci del cassinate e ai sindaci e agli amministratori del sud pontino del 21 e 24 aprile scorsi, e quella svolta il 10 marzo durante la visita alla centrale della Commissione Ambiente della Provincia di Latina, guidata dal presidente Armando Cusani. Di seguito i rispettivi link:
http://www.sogin.it/SalaStampa/Documents/incontro%20sidaci%20cassinate%20e%20sud%20pontino.pdf
http://www.sogin.it/SalaStampa/Documents/pdf%20Provincia%20Latina%20%20marzo%202009.pdfLa invitiamo, per ulteriori informazioni, a visitare il nostro sito www.sogin.it che contiene tutte le informazioni relative all’impianto di Latina.
Cordiali saluti
Dopo il salto l’intervista a Francesco Buda.
D.: Ciao Francesco, mi spieghi bene la storia del deposito temporaneo di scorie a Latina?
R.: Si. A Borgo Sabotino stanno costruendo un deposito temporaneo che ospiterà le scorie nucleari della stessa ex centrale nucelare. Dunque l’accenno che viene fatto nella lettera firmata dai cittadini di Terracina alle scorie di Scanzano, zona in cui sarebbe dovuto sorgere il deposito unico è fuorviante: le scorie di Scanzano non c’entrano nulla.
D.: La Sogin che sta costruendo due capannoni, uno destinato alle scorie e l’altro per il condizionamento, ha detto che adotterà tutte le relative misure di sicurezza e che di ciò ha informato la gente…
R.: Qualche settimana fa si è chiusa una mostra promossa dalla Sogin a Palazzo M, intitolata “Immaginario nucleare”. Ebbene io l’ho visitata e una graziosa hostess mi ha spiegato che la Sogin è una società privata che nel 2000 ha comprato tutte le centrali nucleari italiane per smantellarle e ricavarne utili.Macroscopiche inesattezze. La Sogin, e l’ho spiegato anche all’hostess, è la società che deve smantellare le centrali nucleari, ed è al 100% in mano allo Stato e il capitale è controllato dal Ministero dell’Economia e non ha mai “comprato” nessuna centrale nucleare e lo smantellamento è a carico dei cittadini. Presso la Biblioteca comunale, poi, è stato installato un infopoint sulle attività della Sogin che non copre, affatto, la necessità di informazioni, così come le lettere inviate prima delle ultime elezioni a Latina che non hanno informato su quanto si sarebbe fatto. Il deposito di Latina, il primo in Italia per le scorie nucleari, anche se temporaneo, è stato imposto con un atto d’imperio scavalcando 20 leggi.
D.: Ti riferisci al generale Carlo Jean ex presidente della Sogin nonché ex Commissario per l’emergenza nucleare nel 2003?
R.: Si. Allora, le centrali nucleari dismesse furono considerate obiettivo strategico a causa delle tensioni internazionali e si pensò di intervenire nell’emergenza. Un emergenza che in realtà è una schiavitù: il primo deposito italiano di scorie nucleari arriva con un atto d’imperio del 4 luglio 2006 preceduto da un decreto del 2003 in cui si dichiarava l’emergenza nucleare in Italia a causa di possibili attacchi terroristici.
D.: Ma tu mi hai raccontato che diverse volte sei entrato indisturbato nella centrale di Borgo Sabotino…
R.: Non solo io. Comunque, si sono entrato indisturbato diverse volte. Con la mia auto ho oltrepassato i cancelli e mi sono trovato di fronte il reattore.
D.: Ma da allora, parliamo credo del 2006, sono stati presi provvedimenti in merito alla sicurezza?
E’ stata messa qualche telecamera per la video sorveglianza, qualche cancello, ma si può ancora entrare indisturbati. Qualche mese fa c’è riuscita una troupe di una televisione nazionale ma non posso dire altro perché i filmati sono stati tolti di mezzo.
D.: Cosa sarà stivato nel deposito temporaneo?
R.: Rientreranno le scorie riprocessate a Sellafield, i fanghi della piscina classificati come scorie di III categoria, quella più pericolosa e altri rifiuti come gli splitter, gli involucri metallici delle barre di uranio. Non conosco il quantitativo.
D.: In tutto ciò gli Enti preposti, come il Comune, la Asl i vigili del fuoco, ma anche i cittadini cosa sanno?
R.: E’ proprio questo il punto: vi è una sospensione della democrazia dove non sono fatte passare le informazioni. Evidentemente il no della popolazione di Scanzano Jonico è servito da lezione: è meglio evitare di dare troppe informazioni serie, comprensibili e vere. Sogin dice che il deposito temporaneo di Latina è sicuro: sarà vero?
Sembra che la filosofia in merito alle scorie nucleari sia: chi le ha se le tiene. Ora però, il timore potrebbe riguardare la possibilità che il deposito temporaneo di Latina possa, nella malaugurata ipotesi di una nuova emergenza, essere riconvertito a deposito unico. Siamo nel campo delle supposizioni, ma in Italia, molto spesso cioò che nasce come temporaneo diventa definitivo.
Foto | Courtesy Il Caffé