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Off-Grid, indipendenza energetica: ecco le comunità italiane

5 agosto 2009 0 commenti

Anche in Italia, come negli Usa esistono diverse comunità off-grid, cioè che vivono senza essere collegate alla normale rete elettrica, ma che si autoproducono l’energia usando fonti rinnovabili. In proposito ho letto un inchiesta su La mia energia (nr.5) riguardo agli ecovillaggi, così si chiamano, presenti un po’ in tutto il territorio, che fanno parte della RIVE (Rete italiana villaggi ecologici) a sua volta legata al GEN (general ecovillage nerwork)

Il servizio è intitolato “Madre Terra, la nostra energia quotidiana” e racconta di come l’esperienza di un ecovillaggio, (non sono né hippie né new age) e dei suoi amministratori abbia contaminato il Consiglio comunale di Vidracco, piccolo comune di circa 500 anime a 30 km da Torino. A Vidracco hanno adottato il “Programma energetico ed economico di comunità” anche attraverso la neo-nata società Vidracco Energia con socio unico il Comune, che favorisce le installazioni di impianti geotermici, fotovoltaici e in genere delle energie rinnovabili. Il sindaco di Vidracco è Antonio Nigro detto Bisonte Quercia, eletto nel 2004, mentre Coboldo Melo, cioè Roberto Sparagio è l’assessore all’Ambiente.

Nella zona, sparsi in diversi comuni, vi sono altri 22 consiglieri i cui nomi ricordano quelli degli elfi ma che in realtà denotano l’appartenenza alla comunità di Dahmanur di Ivrea, i cui 1000 abitanti si dichiarano autosufficienti per il 60% delle acque sanitarie ottenute da pannelli solari; per il 35% per l’elettrictà, ma puntano al 60% entro la fine dell’anno; al 90% per il riscaldamento usando legna potata o raccolta. Possiedono auto a bio-diesel o a gpl. Il giro d’affari della comunità a cui aderiscono 70 cooperative e aziende bio è di 30milioni di euro.

Con Solerà, ad esempio, la società gestita da Gorilla, cioè Walter Marenco, socio fondatore, nel 2007 con l’ausilio degli incentivi alle rinnovabili sono stati realizzati 400 impianti per un fatturato di oltre un milione di euro.

» L’articolo sul National Geographic, Marzo 2009

Foto | Courtesy Comune di Vidracco