Domini .eco: si apre la querelle tra ambientalisti
Potrebbe presto arrivare sul web il nuovo dominio .eco. L’affare è ghiotto e dunque si iniziano a scatenare gelosie e interessi di vario genere: da Vancouver temono possa finire nella mani di grosse corporation per il cosidetto greenwash, ossia operazioni di marketing abilmente studiate per ripulire dal punto di vista ambientale l’immagine di aziende che nulla hanno a che fare con la tutela ecologista.
Big Room, sostenuta da Gorbachev, fondatore della Croce Verde, è dal 2007 che prova a diventare registry esclusivo per il .eco e per questo è in diretta competizione con la Dot Eco LLC dell’ex vice-presidente degli USA, Al Gore che ha svoltato verde oramai da un bel po’ di tempo.
Scrive domini.it:
Ognuno ha la sua lobby e i propri Santi in paradiso, e ognuno ha idee differenti del business: Big Room prevede di devolvere il 25% dei profitti alla causa ambientale, ma si scontra con voci che chiedono almeno la metà di risorse reinvestite nel settore, come vorrebbe Dot Eco. Da parte di Big Room, l’idea è anche quella di operare un controllo etico sulle registrazioni esteso ai documenti sociali, mentre Dot Eco richiederebbe una semplice e generica adesione ai principi dell’ecologismo.
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