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Le Donne moderne contro gli ecologisti estremi e in favore del nucleare

18 agosto 2009 0 commenti

centrale-nucleaire-saint-laurent-des-eaux Mi è capitato tra le mani, in spiaggia, Donna Moderna, settimanale femminile Mondadori, nr.33, e a pag. 82 leggo l’articolo firmato da Giusy Cascio: “Ecologia, la religione del 2000″.

Giusy Cascio esordisce con:

Voglio una vita a impatto zero. Di quelle vite fatte così: senza comodità, senza progresso, senza tecnologie che possano alterare l’equilibrio di Madre Natura. E’ questo il credo spirituale degli “ecocentrici” individui o gruppi di ambientalisti estremi che rinunciano a un esistenza normale in nome di una battaglia verde. Aboliscono l’elettricità per evitare sprechi, non usano l’automobile per non inquinare e si radunano in villaggi per praticare forme di ascetismo ecologico in cui spesso si incontra la “verità suprema”. Sono comunità che assomigliano a sette religiose e hanno nomi misticheggianti: Crystal waters in Australia, Auroville in India, Zegg in Germania, Aldea Magika in Colombia. Ma attenzione, perfino le città più laiche d’Europa si stanno convertendo ad atteggiamenti ambvientalisti esagerati. E’ di pochissimio giorni fa la notizia che a Londra si premiano gli ecodelatori: il municipio di Waltham Forest paga fino a 500 sterline chi denuncia i vicini che sporcano o sbagliano la raccolta differenziata.

So che alcuni di voi lettori saranno d’accordo con le parole scritte dalla Cascio e per un certo verso lo sono anche io: per essere ecologisti non è necessario essere estremisti, a volte i piccoli gesti aiutano a risparmiare risorse e energia. Il punto è che i piccoli gesti, o meglio la filosofia di quello che puoi fare tu affinché il mondo sia un po’migliore è proprio l’obiettivo e la Cascio lo smonta, passo dopo passo.

Prendiamo ad esempio la Comunità di Auroville di cui ho parlato qualche tempo fa: possiedono una radio e stanno mettendo su una tv e un giornale, tutte attività che richiedono energia che però viene prodotta localmente grazie all’uso di pannelli fotovoltaici e di impianti eolici. E’ da ribadire che in genere quelle che la Cascio definisce impropriamente “comunità ecologiste estreme” non rinunciano affatto all’elettricità. Semmai se la procurano facendo ricorso alle energie rinnovabili e bandiscono dal loro territorio tutto ciò che ha a che fare con il petrolio e i suoi derivati: capisco che una scelta del genere possa fa paura. Sottolineo che Auroville ha poco di mistico, non è una setta ed è stata riconosciuta e è supportata dall’Unesco.

La Comunità di Crystal Waters nel Queensland in Australia ama e rispetta la natura e i suoi 200 abitanti che occupano 259 ettari, professano la loro fede che è cristiana, musulmana o buddista senza entrare in conflitto con nessuno. E capisco che anche questo alla buona Giusy Cascio possa far davvero paura.

La Cascio prosegue il suo picconamento portando come esempio il comportamento di alcuni Vip:

Julia Roberts contro il buco dell’ozono non usa deodoranti. Cameron Diaz non tira lo sciaquone del water se non dopo un paio di “plin plin”:Jennifer Aniston sta sotto la doccia non più di tre minuti e intanto si lava anche i denti.

In fondo nulla di male, no? Piccoli gesti che aiutano a prendere coscienza del fatto che le risorse non sono infinite e a far passare il messaggio che non bisogna sprecare quello che ci sembra inesauribile. Non credo che la Roberts non usi deodoranti in assoluto, semmai eviterà quelli nelle bombolette spray anche se i CFC, ritenuti dalla Comunità scientifica mondiale responsabili dell’assottigliamento dello strato di ozono, siano stati banditi nel 1989; in quanto alla scelta della Diaz più volte, proprio dalle pagine di questo blog abbiamo parlato dell’impatto ambientale dei gabinetti e degli sciacquoni tradizionali che consumano troppa acqua. Spesso si possono adottare soluzioni semplici quali: un riduttore di flusso d’acqua, acqua piovana, serbatoi differenziati ecc. ecc.

Alla fine dell’articolo però, una frase mi fa scattare il campanello d’allarme:

Ci sono, per esempio, paesaggisti che si oppongono alle pale eoliche anche se sono fonte di energia pulita. Ci sono ecoguerriglieri che appoggiano i no-Tav sebbene l’alternativa alla rete ferroviaria ad alta velocità resti l’odiato, e inquinante, traporto su gomma. E nell’arcipelago verde ci sono anche diverse associazioni che si oppongono al nucleare senza voler sentire ragioni.

Touché! E per dimostrare che del nucleare non c’è da aver paura la Cascio riporta le parole di Silvano Fuso autore del saggio “I nemici della scienza. Integralismi filosofici, religiosi e ambientalisti”(ed. Dedalo):

Sono posizioni che si rifanno al cosidetto principio di precauzione. Non si tratta di legittima e auspicabile prudenza ma del rifiuto di valutare rischi e vantaggi di una determinata tecnologia.

E va bene signora Cascio, lo poteva dire prima, senza fare tutto il preambolo: le interessa far passare il messaggio che alle “donne moderne” il nucleare non deve far paura, che in fondo si tratta di produrre semplice energia e che se un gruppo di esagitati ecologisti protesta contro la costruzione di centrali nucleari lo fa solo per il principio di precauzione? E va bene, ma diciamo pure che lei lavora per Mondadori

Foto | Benkay