Napoli, a causa dell’influenza H1n1 meglio non baciare la teca di San Gennaro
Spero, miei cari lettori, mi concederete questo piccolo OT rispetto alle argomentazioni trattate su ecoblog. Diciamo che con questa notizia mi trovo al confine tra lo scientifico e l’informativo a cui aggiungerei un sorriso. A Napoli, dopo la morte del povero Gaetano 51 anni, causata dalle molte patologie di cui soffriva e non dall’aver contratto il virus dell’influenza H1N1, si è scatenata una irrazionale quanto ingiustificata psicosi da virus. Tanto che le autorità sanitarie, più per controllare l’ordine pubblico che per ragioni precauzionali sono state costrette a disinfestarne la casa.
Ecco che in quello che è il quadro di paura che si sta profilando a Napoli, più per scarsità di informazioni che per reale pericolo, viene divulgato un consiglio da adottare specialmente in occasione del 19 settembre giornata di San Gennaro, patrono della città: non baciate la teca con il sangue disciolto. Ne parla Maria Triassi, docente e direttore del dipartimento di igiene dell’Università Federico II che dichiara a Il Mattino:
Comprendo il desiderio dei fedeli di manifestare la loro devozione verso San Gennaro. Tuttavia, per motivi di igiene, sarebbe sempre opportuno evitare ogni contatto con le vie respiratorie.
Napoli, in questo è una città che va compresa: non ha tregua da decenni dal punto di vista igienico-ambientale. In molti ancora hanno fresca la memoria di quella che fu l’epidemia di colera nel ‘74 o le cataste di immondizia dei mesi scorsi.
Spiega ancora la professoressa Triassi:
A mio avviso esistono delle precauzioni da adottare in ogni circostanza, a prescindere dal pericolo di una pandemia, come lavarsi le mani di frequente. Nel caso della festa di San Gennaro, i fedeli possono certamente avvicinarsi alle reliquie per le preghiere però è consigliabile evitare ogni contatto. Si tratta di una normale influenza rispetto alla quale panico e allarmismi appaiono ingiustificati. Il virus H1N1 sta circolando da mesi nei Paesi dell’emisfero australe e non ha causato più decessi di una normale influenza.
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