Home » » ecoblog »

Terremoti, la California studia il sisma de L’Aquila per modelli di previsione

18 settembre 2009 0 commenti

Prevedere terremoti Si è da poco concluso il meeting annuale organizzato del Centro Sismologico della California Meridionale (SCEC) alla “University of Southern California” a Palm Springs e tra i relatori anche due scienziati italiani: Warner Marzocchi e A.M.Lombardo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Abruzzo 24ore dedica una bella e lunga interivista al prof.Mazzocchi a proposito della possibilità di organizzare, su basi rigorosamente scientifiche, un modello di previsione per i terremoti.

Dice Warner Mazzocchi:

Il progetto nasce con lo scopo di definire un esperimento scientifico per la verifica e il confronto dei diversi modelli di previsione (probabilistica e deterministica) dei terremoti. Tali analisi e confronti sono effettuate in un centro (Testing Center) dove tutti i modelli vengono utilizzati per produrre previsioni indipendentemente dagli autori dei modelli stessi. Le previsioni sono “vere” previsioni, in quanto i dati utilizzati per il confronto sono i terremoti futuri dell’area investigata (il cosiddetto Natural Laboratory). I Natural Laboratories attivi finora sono la California, la Nuova Zelanda, l’Italia, il Giappone, il Pacifico Occidentale e il globo nel suo complesso.

Rispetto alla possibilità di prevedere terremoti e di usare il metodo del radon, Mazzocchi risponde:

La risposta sintetica è NO. Si è discusso molto di due possibili precursori: 1) le emissioni di radon e 2) la sismicità definita da alcuni come “anomala” e quindi come un potenziale precursore. La difficoltà maggiore nel valutare le affermazioni fatte sulle emissioni del radon come precursore al terremoto del 6 Aprile, sta nel fatto che non esiste nessun articolo scientifico in cui viene descritta anche sommariamente la metodologia usata e vengono presentati i dati. Gli unici due documenti disponibili sono il brevetto dello strumento e una cronistoria dell’intera vicenda.

L’alternativa, per ora, è il modello ETAS (Epidemic-Type Afteshock Sequence), e in proposito dice Mazzocchi:

E’ uno dei pochissimi modelli che può essere usato in tempo reale per la previsione probabilistica dei terremoti e la sua affidabilità è stata verificata in diverse sequenze sismiche come quella di Landers (California) del 1992 e di Colfiorito (Umbria-Marche) del 1997. E’ utilizzato con successo anche nell’esperimento RELM in California (http://relm.cseptesting.org/); per ora, vengono generate previsioni probabilistica degli aftershock in tempo reale solo in Italia, California e Nuova Zelanda (tra i paesi ad alta sismicità).

Foto | Flickr