Gargano, tutti morti i 7 capodogli spiaggiati. Potevano salvarli?
I sette capodogli che si sono spiaggiati il 10 dicembre a Capojale sono tutti morti ieri (secondo Marevivo sarebbero nove poiché due si sarebbero inabissati salvandosi). Gli ultimi due dopo una agonia più lunga e atroce. Nel Mediterraneo non esiste una piscina per accogliere questi mammiferi, non c’è un centro di coordinamento, non ci sono né competenze e né strutture e dunque nessuno avrebbe comunque potuto salvarli. Ecco la notizia è questa. Ora sono da rimuovere le carcasse, ogni capodoglio pesa tra i 15 e i 20 quintali, e nessuno sa ancora come fare. Nel pomeriggio di ieri hanno iniziato a spostarle con le pale meccaniche poi hanno iniziato a trascinarle con l’ausilio di camion. Ma le ruote si sono insabbiate e i mezzi hanno rischiato di capovolgersi. Le operazioni sono state fermate. Come risultato le povere carcasse sono state inutilmente straziate.
Secondo Fabrizio Bulgarini responsabile biodiveristà per il WWF:
Andando a memoria, episodi di questo tipo sono rari nel bacino del Mediterraneo, in particolare nel caso di più esemplari adulti, tutti attorno alle 15 tonnellate di peso.Tra le cause da accertare si ipotizza l’inquinamento chimicotossicologico e quello elettromagnetico, in particolare, questi animali subiscono delle interferenze dai sonar usati dalle imbarcazioni per la navigazione.
Scrive Michela Sanzone nel suo post Ma siamo sicuri che i capodogli non potevano essere salvati? su cagnanovairano:
Io penso che in questi casi la tempestività degli interventi sia fondamentale e qui di tempestivo, come al solito, non c’è stato niente; anche perché queste balene respirano aria sulla superficie dell’acqua tramite un singolo sfiatatoio a forma di s che è situato sul lato sinistro della parte anteriore dell’enorme testa, quindi, magari, si poteva intervenire inizialmente cercando di agevolarli nella respirazione (nel lasso di tempo in cui si attendeva la venuta degli addetti ai lavori, cioè all’incirca 15 ore!!)
Il cimitero dei cetacei: prendiamoci tutti le nostre responsabilità; istituzioni e popolo, perché anche noi cittadini cagnanesi non abbiamo fatto altro, ancora una volta, che rimanere fermi a guardare l’agonia di questi animali. Quanto sarebbe stato bello ,invece, un finale diverso: la popolazione cagnanese solidale cerca di salvare il gruppo di eccezionali visitatori.
Su Flickr il reportage di Nazario Cruciano del parziale recupero delle carcasse. Le immagini per la loro crudezza potrebbero impressionare i più sensibili.