Prodotti a Km zero, si o no?
Acquistare prodotti e alimenti a chilometri zero è una delle indicazioni più importanti data al fine di ridurre le emissioni di CO2. Ecoblog già in altre occasioni ha dato voce a coloro, nel caso la CIA, Confederazione italiana agricoltori, che sostengono che non sia questa la giusta strada per contribuire alla riduzione di emissioni di CO2.
Della medesima opinione la Confeuro che in un comunicato stampa a propositi della paventata iniziativa del Governo di incentivare tutti quei prodotti agricoli commercializzati entro i 70 Km dal luogo di produzione scrive:
La Confeuro ritiene la misura un’ulteriore danno ad un comparto agro-alimentare già duramente colpito dal proseguire della crisi economica. L’iniziativa del Governo porterà l’esecutivo ad aumentare le tasse dei cittadini, fonte economica necessaria per convincere gli imprenditori agricoli ad arare terreni da usare per una vendita di 70 km al massimo. Se l’operazione fosse stata conveniente gli attori del settore l’avrebbero già realizzata, e se ora decidessero di farlo sarebbe solo per ottenere i finanziamenti governativi, ovvero dei cittadini italiani. E’ inoltre importante sottolineare che una procedura di questo tipo incrementerebbe a dismisura la mole di mezzi di trasporto nelle piccole zone rurali, rappresentando un vero e proprio schiaffo al simultaneo vertice ambientale in corso a Copenaghen.
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