Home » » ecoblog, Fonti »

Terremoto a Perugia, Giampaolo Giuliani aveva segnalato l’aumento del radon

15 dicembre 2009 0 commenti

Terremoto in Umbria. epicentro in Valle del Tevere

Oggi la scossa di terremoto alle 14,21 di magnitudo 4.2 con epicentro in Valle del Tevere in Umbria ha riacceso il panico tra gli abitanti di Perugia e della sua provincia. La faglia interessata è quella tra Toscana e Umbria. Ebbene su facebook, lo scorso mese di ottobre si era diffusola notizia a proposito di un inusuale aumento di radon registrato da Giampaolo Giuliani, saltato alle cronache, nel dopo terremoto in Abruzzo, quello dello scorso 6 aprile, quando sostenne che grazie ai suoi studi sulla presenza di gas radon nelle vicinanze delle faglie era possibile stabilire con un certo margine di precisione l’arrivo di un terremoto.

La presunta previsione di Giuliani voleva una scossa di terremoto nelle Marche per il 27 ottobre. La previsione fu poi smentita dallo stesso Giuliani che disse:

Non sono in grado di prevedere terremoti nelle Marche, tantomeno con giorni di anticipo. Per prevedere un terremoto nelle Marche dovremmo avere una macchina Pm4, il rilevatore gamma che consente di determinare l’epicentro dei terremoti di potenza superiore ai 3-3,5 gradi della scala Richter, 50 chilometri a nord di L’Aquila. Se le amministrazioni locali decidessero di investire in tutto 50.000 euro e installassero una di queste macchine tra Foligno e Assisi, saremmo in grado di determinare l’epicentro di un terremoto per Marche, Abruzzo e Umbria, con un anticipo di sei-24 ore. Attualmente ci sono cinque Pm4 installate in Abruzzo fino ad ora, tre guardano verso sud, due verso nord. Le macchine possono essere installate in uno scantinato non ventilato e almeno due o tre metri sotto il piano stradale.

Intano la memoria corre perciò a quel 26 settembre del 1996 quando nella notte una scossa di magnitudo 5.5, VIII grado scala Mercalli, colpì duramente Assisi, con la perdita di parte della Basilica superiore di Assisi, dedicata a San Francesco, Gubbio, Foligno, Norcia, Valfabbrica, Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Sellano, in Umbria, ma anche nelle Marche dove i danni più ingenti si ebbero a Serravalle del Chienti, Camerino, Fiordimonte, Castelsantangelo sul Nera.

Foto |INGV