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IL GELATO BATTE LA CRISI: VOLA L’EXPORT

20 maggio 2009 0 commenti

Volano, con un aumento del 43 per cento in valore, le esportazioni del gelato Made in Italy nel mondo mentre in Italia l’arrivo del caldo spinge i consumi che nel 2009 puntano su genuinità e rispetto della tradizione. Quasi il 90 per cento delle esportazioni e’ diretto verso i Paesi dell’Unione Europea e Francia, Germania e Spagna sono i principali paesi di consumo.

Tra le tendenze della nuova stagione, accanto all’offerta tradizionale, in Italia nel 2009 si è assistito al tramonto dei gusti “artificiali”, come ad esempio il puffo, ad una riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio come la frutta. In particolare si è verificata una moltiplicazione delle iniziative volte a garantire la genuinità del prodotto a partire dall’impiego di latte fresco di produzione locale al posto dei surrogati a basso costo.

Cresce la preparazione casalinga di gelati che consentono una accurata selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, ma sul mercato non mancano però le novità come la produzione di gelati a base di latte d’asina particolarmente apprezzato per le sue proprietà, le agrigelaterie che offrono gelati ottenuti da latte appena munto in stalla o gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente: dall’amarone in Veneto al pistacchio di bronte in Sicilia, dal bergamotto in Calabria ai frutti di bosco di Cuneo. Esempi di creatività che hanno ulteriormente aumentato il numero di gusti disponibili che hanno oramai superato i 600.

Il consumo di gelato annuale è stimato in Italia in oltre 15 chili a persona per una spesa di 5 miliardi di euro destinati all’acquisto di coppe, coni, bastoncini e vaschette, dei quali il 60 per cento di tipo artigianale e il 40 per cento industriale.