Il rischio idrogeologico in Italia
In Italia ci sono 5.581 comuni, pari al 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico. Tra questi, 1.700 sono a rischio frana, 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità. Particolarmente grave è la situazione in Calabria, in cui il cento per cento dei comuni si trova su un territorio considerato a rischio per frane e alluvioni anche per effetto della progressiva cementificazione che ha sottratto terreni fertili all’agricoltura. Nelle ultime ore nella sola provincia di Cosenza ci sono state 180 frane provocate dal maltempo che hanno comportato la chiusura di 27 strade. Altrettanto preoccupante è il caso relativo alla provincia di Messina, dove ad essere a rischio è considerato l’84% dei comuni.
All’elevato rischio idrogeologico in Italia non è certamente estraneo il fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti, è stato sottratto all’agricoltura che interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di quasi il 27 per cento negli ultimi 40 anni.
Il progressivo abbandono del territorio e il rapido processo di urbanizzazione spesso incontrollata non e’ stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque ed è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese. Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici in atto che si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge.
I forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.