Home » Stefano Masini » Agricoltura »

BENZINA: RINCARA MENU’ DI NATALE CHE VIAGGIA PER 2000 KM

10 dicembre 2010 0 commenti

Con ogni pasto che percorre in media duemila chilometri prima di giungere sulle tavole l’aumento del costo dei carburanti rischia di incidere pesantemente sui menu’ delle feste di Natale durante le quali ogni famiglia italiana avrà già una spesa aggiuntiva di 140 euro per pranzi e cenoni. Sono questi gli effetti dell’aumento dei prezzi dei carburanti sulle tavole con il record da due anni raggiunto dalla benzina.

In un Paese dove oltre l`86 per cento dei trasporti commerciali avviene su gomma l’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica che incidono per quasi un terzo nella frutta e verdura.

Una situazione che si aggrava durante le feste di Natale dove è ancora molto diffusa la cattiva abitudine di portare in tavola prodotti fuori stagione che devono percorrere migliaia di chilometri prima di giungere sulla tavola. Consumare le ciliegie e le pesche dal Cile o i mirtilli argentini è una tendenza snob che concorre a far saltare il budget dei cenoni con prezzi superiori fino ad oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy e appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi.

Un ottimo modo per combattere i rincari del costo dei carburanti e della benzina è quello di acquistare prodotti locali e di stagione, meglio se direttamente dagli agricoltori in uno dei quasi mille mercati degli agricoltori di campagna amica, dove sono offerti cibi e bevande a chilometri zero, aperti nelle piccole e grandi città che offrono il miglior rapporto prezzi/qualità.