Il miracolo dei rifiuti di Napoli
Una delle vicende che ha maggiormente scosso l’opinione pubblica nei mesi passati è stato vedere Napoli e la Campania sommersi dai rifiuti. 14 anni di commissariamento con pieni poteri non erano riusciti a risolvere l’emergenza rifiuti, anzi erano riusciti ad aggravarla; ma forse è proprio questo che si voleva. Da Rastrelli di AN a Bassolino dei DS, nessuno era stato capace di risolvere il problema…ma di che problema parliamo? Parliamo banalmente del problema che hanno tutte le città del mondo, quello della gestione dei rifiuti urbani, quello che tutte le città del mondo, in un modo o nell’altro hanno risolto.
E come mai a Napoli non si riusciva a trovare una soluzione? Non sarà stato forse colpa dei Napoletani? Si dice che Napoli sia una città unica, più nel male che nel bene, dove non si può fare nulla. Tutt’altro! Anzi i campani con 490 kg di rifiuti prodotti a persona nel 2007 sono stati fra i cittadini più virtuosi di Italia, come gli abitanti del Trentino Alto Adige e del Veneto, regioni portate sempre come esempi di eccellenza nella gestione dei rifiuti.
Allora perché in 14 anni di pieni poteri i diversi commissari che si sono avvicendati non hanno imitato i Trentini ed i Veneti? E qui la risposta diventa difficile. Eppure in Trentino ed in Veneto non si fa niente di tanto difficile: raccolte porta a porta, compostaggio dei rifiuti organici, e riciclaggio di tutto il resto. Forse i campani sono strutturalmente indisciplinati ed incapaci di questo tipo di organizzazione? Niente di più falso. Nelle poche zone di Napoli dove è stata sperimentata la raccolta porta a porta i 90.000 napoletani coinvolti hanno raggiunto nel 2009 il 75% di raccolta differenziata. La soluzione allora è semplice: basta estendere le raccolte porta a porta, realizzare biodigestori per trasformare i rifiuti organici in metano e compost e promuovere la creazione di imprese per il riciclaggio degli altri materiali raccolti.
Ma allora il problema qual’é stato? Il problema è stato ed è ancora che nessuno dei responsabili di questa storia turpe ed inquietante, ha mai voluto prendere seriamente in considerazione una gestione intelligente e democratica dei rifiuti, ma da subito si sono lasciati influenzare (!) da grossi ed oscuri interessi economici che intendono mantenere saldamente il controllo dell’”affare rifiuti”. Solo soluzioni impiantistiche pesanti come l’incenerimento possono consentire di mantenere un controllo centralizzato sull’intero ciclo, passando dalla gestione delle discariche a quella degli inceneritori; con in più un gentile omaggio da parte dello Stato, che in barba alle regole del mercato (queste valgono solo quando conviene a qualcuno…) finanzia l’incenerimento con il CIP6, rendendo vantaggiosa una produzione energetica che altrimenti mai potrebbe esserlo.
Ed allora bisogna che la situazione degeneri, ci vuole la crisi, anzi una bella crisi grave, che consenta di fronte alla gravità della situazione di spegnere anche l’ultima scintilla di ragione ed imporre alla gente la soluzione precostituita che si era scelta fin dal primo giorno del primo atto di commissariamento. E infatti il miracolo della sparizione dei rifiuti è avvenuto con l’annuncio da parte di Governo e Commissario della realizzazione non solo dell’inceneritore di Acerra ma di quanti altri se ne volessero fare …e tante chiacchiere sul compostaggio e sul riciclaggio.
Ed oggi veniamo a sapere che forse parte in questo miracolo ce l’ha avuta “San Cosentino della parrocchia dei Casalesi”.
Di fronte a questi fatti la nostra utopia è che si restituisca dignità e libertà a un popolo, che nonostante gli oltre 60 anni dalla fine della guerra ancora aspetta di essere liberato.
Napoli è viva ed intelligente! Napoli ed i napoletani hanno diritto di essere rispettati dalle istituzioni; altrimenti le istituzioni non potranno chiedere rispetto; ed a vincere saranno sempre i “soliti noti”.
Alla prossima utopia