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Piu cemento per tutti, per qualche voto in più

18 maggio 2011 0 commenti

Meno male che Silvio c’è. Con le sue ecoballe elettorali, con i  suoi comizi alla Cetto La Qualunque. E forse per oscurare i rifiuti
di Napoli ed i suoi miracoli virtuali ecco che l’attezione la sposta  sul cemento abusivo. Un colpo di teatro. Meglio un colpo di spugna:
un provvedimento del consiglio dei Ministri che blocca le demolizioni per le case abusive realizzate in Campania. Stiamo parlando di
oltre 60mila demolizioni di cemento abusivo bloccate. Tutte  sentenze passate in giudicato, demolizioni che arrivano alla fine di processi
lunghi durante i quali gli imputati hanno avuto ogni tipo di garanzie  dal codice. Piu’ cemento per tutti.

E cosi’ Berlusconi paga dazio alle promesse elettorali delle ultime regionali e rilancia per le  amministrative. Una volta si poteva chiamare voto di scambio. Oggi à
baratto. In Campania cemento significa criminalità, territorio  devastato, fango e morti. E “involontariamente” con l’annuncio Berlusconi lancia ennesima frecciata ai magistrati che in questi anni
avevano riaperto una stagione di legalità contro la ‘cemento connection’. Magistrati come quelli della Procura di Napoli che in questi ultimi mesi hanno subito minacce e intimidazioni, hanno
rischiato attentati. E che con rammarico oggi hanno avuto il colpo  finale.

E basta con la favola dell’abusivismo di necessità. E’ morto  da tempo. E’ lontano il tempo della costruzione delle “casette della  domenica” come ha raccontava l”urbanista Vezio De Lucia all’ indomani della tragedia di Ischia. “Erano chiamate così perché solo la domenica e i giorni festivi, manovali e muratori potevano tirar su, con le  proprie mani, le loro povere abitazioni, con spirito mutualistico. Intanto mano a mano, l’abusivismo ha cambiato i propri connotati, è stato sfruttato dai grandi proprietari terrieri per favorire l’ urbanizzazione dei loro patrimoni”.Una casa abusiva non costa meno di  100mila,150mila euro per 90mq che diventano anche 250mila se si costruisce  in zone di pregio come le isole. Quale necessità? Quale indigenza? Siamo in presenza di una città abusiva. E che dopo anni di  stasi, la magistratura stava a provare a buttare giù. Con le ruspe di  Stato. Ma le leggi del Cettolaqualunque che presiede il Governo sono  piu’ forti. Vincenti e piu’ redditizie. E soprattutto portano voti.

PEPPE RUGGIERO