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Pronto il piano italiano per la biodiversità

22 maggio 2010 0 commenti

prestigiacomo

Se di colpo sparisse il patrimonio di “biodiversita’ tutelata” (parchi, riserve, aree protette) del nostro Paese ci ritroveremmo senza un’area grande quanto Lazio e Campania messe insieme. Un’area che copre oltre il 10% del territorio: 31.000 chilometri quadrati di verde tra parchi e riserve, e 28.000 km quadrati di aree a mare, oltre ai 650 km di costa protetta. A essere a rischio in tutta la penisola, la piu’ ampia cassaforte naturalistica europeo, circa il 25% delle specie animali, la medicina, e l’industria. E la minaccia puo’ arrivare anche dalle trivelle per l’estrazione di petrolio. Ma, da oggi, per far fronte all’alto tasso di perdita di natura e’ pronta la proposta di una Strategia nazionale per la Biodiversita’ presentata dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a chiusura della Conferenza organizzata dal ministero alla ‘Sapienza’ a Roma, nell’anno internazionale dedicato alla Biodiversita’.
 L’equilibrio della biodiversita’ e’ fondamentale, osserva la Prestigiacomo – rivolta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presente nell’Aula Magna come ”al piu’ autorevole degli alleati” – per ”il nostro futuro e quello dei nostri figli”. Un equilibrio che se minacciato puo’ ”mettere a rischio la civilta': stravolgere gli assetti naturali – dice il ministro – puo’ essere micidiale anche per l’uomo”. Come succede con la perdita di biodiversita’ che ”si traduce anche in dissesto idrogeologico”. Il Piano italiano salva-natura, cosi’
come e’ formulato, spiega, e’ ”un lavoro che l’Italia conta di poter presentare a fine anno a Nagoya, in Giappone, alla decima
conferenza delle parti della Convenzione internazionale sulla biodiversita”’ e che dovra’ essere approvata entro il 2010.

Si tratta di un testo di 101 pagine, in cui vengono delineati tre obiettivi fondamentali (servizi ecosistemici, cambiamenti climatici, politiche economiche), che per ora e’ ”una piattaforma programmatica” che ancora deve passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni entro il 15 giugno.  Per raggiungere i tre obiettivi contenuti nella Strategia, che prende le mosse dalla Carta di Siracusa approvata al G8 Ambiente del 2009, sono state individuate 13 aree di lavoro: come salute e energia, foreste e specie e habitat, mare, ricerca e innovazione. Per esempio, per l’area della salute il testo della bozza afferma come l’alterazione della biodiversita’ influisca sulla ”perdita e disponibilita’ di piante officinali (medicinali, aromatiche e pigmenti naturali) per la ricerca e la cura di molte malattie e per l’industria tessile e alimentare”, oltre che sul ”rischio tossicologico” derivante da nuove specie animali e vegetali. E anche l’energia minaccia la biodiversita': la Strategia nazionale parla, infatti, dell’ impatto delle attivita’ di estrazione dei combustibili fossili in aree sensibili (zone umide o marine di medio-bassa profondita’), del rischio di sversamenti di idrocarburi e di incidenti legati al trasporto marittimo di prodotti petroliferi, del consumo di aree naturali per ospitare nuovi impianti, e della frammentazione degli ecosistemi. Per la mitigazione, il suggerimento e’ di pensare all’energia solare, eolica e geotermica, anche se la Strategia non ritiene esistano misure
realmente ‘buone’ per non ‘rubare’ spazio alla biodiversita’.  Proprio per tutelare il patrimonio Italia, il ministro Prestigiacomo ha annunciato che sara’ preparata una legge quadro sulla natura: ”E’ venuto il momento di elaborare una legge quadro che partendo proprio dalla tutela generale della biodiversita’ ridefinisca anche il sistema delle aree protette”. Anche se, ammette, ”la migliore delle leggi non bastera': quello che serve e’ la diffusione di una cultura ambientale”.