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Wwf e ‘No alla caccia': “Siamo contrari alla cattura dell’orso Dino”

25 maggio 2010 0 commenti

orso dino’Siamo estremamente contrari al fatto che l’orso Dino venga catturato e riportato in Slovenia e con noi molte associazioni animaliste a livello nazionale e molte persone che amano gli animali’’. Ad affermarlo, in una nota, e’ il presidente del ‘Movimento No alla caccia’, Marcello Dell’Eva, dopo che nei giorni scorsi le autorità avevano deciso di catturare il plantigrado per portarlo in Slovenia.

“Se quest’orso e’ arrivato fino da noi – scrive l’associazione – e’ un evento unico. Si e’ speso molto denaro pubblico, per importare artificialmente gli orsi, proprio dalla Slovenia, nel Trentino, con il Progetto Life Ursus e ora che ne e’ arrivato uno spontaneamente lo vogliamo riportare indietro? Questa si che ci sembra schizofrenia, non quella di Dino. Ci sembra che quest’orso sia scomodo non solo per gli allevatori e per interessi economici, ma anche per i cacciatori, che ora hanno un rivale’’.

‘’Se Dino venisse catturato e riportato in Slovenia – concludono – li’ verrebbe sicuramente ucciso. Dino deve venire protetto. A noi uomini e’ stata data la ragione non per distruggere e uccidere, ma per modificarci in positivo e per conservare e proteggere la natura che spesso e’ proprio in difficolta’ a causa dell’uomo.

“Forse Dino e’ solo uno specchio per alcuni uomini che vedono in lui la propria brutalita’. Dino invece non e’ brutale. Sicuramente e’ affamato, poi quando entra in un recinto nel quale ci sono parecchi animali e’ chiaro che il suo istinto e’ quello di aggredire tutto quello che si muove’’.

Al movimento ‘No alla caccia’ fa eco il Wwf:  “La decisione di catturare l’orso Dino per metterlo in cattivita’ o trasferirlo all’estero non rispetta il Piano per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali”.

 ”E’ inaccettabile – prosegue il Wwf – che mentre alla Conferenza nazionale sulla biodiversita’ in corso a Roma si sottolinea il valore della biodiversita’ e la necessita’ di salvaguardare ogni singolo esemplare delle specie piu’ a rischio, si pensi anche solo lontanamente di catturare e togliere la liberta’ a un animale selvatico cosi’ raro e prezioso come l’orso bruno, specie simbolo dell’intero arco alpino che conta appena una trentina di esemplari, reintrodotti da pochi anni. Il tutto considerando che l’orso Dino non ha dimostrato finora seri segni di pericolosita’
ma un atteggiamento normale per la specie”.

Secondo il Wwf, ”deve essere compiutamente rispettato l’impegno assunto dalle amministrazioni locali con la condivisione e la ratifica del Piano d’azione per l’orso, attraverso la messa in atto di tutte le necessarie misure di sensibilizzazione, informazione ed educazione per la comunita’ locale e contemporaneamente con specifici interventi, come l’installazione di recinti elettrificati, che possano dissuadere l’orso dal continuare a predare bestiame domestico o avvicinarsi alle zone abitate, cosa peraltro raramente accaduta”.