Età media, sesso maschile, quasi sempre legato al contesto socio economico rurale e pastorale. È questo l’identikit dell’incendiario doloso tracciato dagli esperti del Nucleo investigativo antincendio boschivo- Niab della Forestale.

Secondo gli investigatori del corpo, chi appicca il fuoco per dolo “e’ una persona che muovendosi sul territorio controlla molto l’ambiente in cui vive e che per questo, spesso, nelle zone del Sud Italia a marcata presenza criminosa, viene in contatto con ambienti di marcata illegalita’”.

L’incendiario doloso “utilizza le risorse naturali della terra per fini economici che producono il piu’ delle volte redditi considerevoli, usufruendo anche delle sovvenzioni Ue al settore”.

Non così gli incendiari colposi, che usano il fuoco per risparmiare le spese di ripulitura dei terreni. Di eta’ piu’ avanzata, ma di estrazione sociale simile e sempre di sesso maschile, queste persone utilizzano “le risorse naturali della terra per fini economici con redditi minimi, perdurando nella consuetudine di distruzione con il fuoco dei residui delle lavorazioni agricole”.

Una totale assenza di interesse economico distingue invece la natura del piromane, “presente in tutte le regioni del territorio nazionale”, tendenzialmente piu’ giovane di eta’ e con un “disagio personale che e’ indirizzato contro la comunita’ circostante”.

Gli esperti del Cfs spiegano che chi soffre di questo tipo di disturbo “realizza atti di distruzione con il fuoco che eccitano la propria personalita’ ossessiva”.