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Polemica in Francia, sì alla vendita del mais Ogm

3 agosto 2010 0 commenti

MaisIl mais Ogm fa discutere in tutta Europa. In Italia tiene banco il caso dei campi tansgenici in Friuli, in Francia è bufera su un provvedimento del ministero dell’Agricoltura. Un mais geneticamente modificato è stato, infatti, inserito nella lista delle sementi autorizzate per la commercializzazione nel Paese.

Nonostante il ministero abbia tenuto a precisare che l’autorizzazione riguarda solo la vendita di semi, e non la coltivazione, le associazione ecologiste sono sul piede di guerra. Non conta che oltralpe sia in vigore dal 2008 la moratoria sulle colture Ogm, per gli ambientalisti questo provvedimento dà, di fatto, il via libera a un prodotto definito “pericoloso”.

“E’ una dimostrazione della forza della lobby agro-industriale – ha dichiarato un portavoce di Greenpeace – le aziende francesi ora potranno vendere altrove una semenza che consideriamo, con la clausola di salvaguardia (che impone la moratoria sugli Ogm, ndr.), troppo pericolosa per essere coltivata in Francia’’.

Se Atene piange, Sparta non ride. L’Italia sarebbe letteralmente invasa dagli ogm. L’allarme lo lanciano le associazioni ambientaliste della ‘Task force per un’Italia libera da ogm’, che denunciano la presenza di semi ‘Mon810’ della Monsanto in due campi in comuni in provincia di Pordenone, Fanna e Vivaro. Per far comprendere meglio di cosa si tratta, Vas- Verdi ambiente e società – associazione aderente alla task force – ricorda brevemente la storia del prodotto transgenico.

Il ‘Mon810’ e’ una varietà di mais geneticamente modificata della Monsanto, prodotta in laboratorio attraverso l’introduzione di un gene (cry1Ab) proveniente dal batterio Bacillus Thuringiensis (Bt), affinche’ possa resistere ad alcune specie di lepidotteri infestanti, Piralide e Sesamia. La sua autorizzazione (98/294/Ce), concessa nel 1998, in base alla Direttiva europea 90/220, e’ attualmente scaduta. Nel 2001, un’altra direttiva (2001/18) sostituisce la 90/220 e introduce criteri più stringenti (seppur non sufficienti) per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale.

Attualmente, quindi, il ‘Mon810’ si trova in “un limbo a livello autorizzativo”: puo’ continuare ad essere commercializzato “solo perche’ la Commissione europea ha deciso di chiudere un occhio”, denuncia Vas. L’azienda Monsanto, nel frattempo, ha presentato la richiesta per il rinnovo dell’autorizzazione. In Italia, il 19 marzo 2010, la commissione Sementi geneticamente modificati ha negato l’autorizzazione alla domanda di iscrizione al registro delle varieta’ vegetali (rendendo di fatto impossibile qualsiasi possibilita’ di poter coltivare questa varieta’ nel Paese).