Comunicare nell’età marconiana
Un convegno molto interessante si è svolto recentemente a Roma, presso l’Istituto Italiano di Studi Germanici a Villa Sciarra-Wurts sul Gianicolo, nell’ambito del progetto di ricerca nel centenario del Premio Nobel a Guglielmo Marconi e a Karl Ferdinand Braun: Comunicare nell’età marconiana, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con la organizzazione dell’Istituto Italiano di Studi Germanici, la Società Italiana per il Progresso delle Scienze, la Accademia Nazionale delle Scienze, il CNR, la Fondazione Marconi, la Domus Galileiana, la Fondazione Cesalpino, la Confindustria Servizi Innovativi, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e l’Ambasciata di Germania a Roma. Il coordinamento scientifico del convegno è stato curato da M.Cumo, F.Balsamo, C.Bernardini, E.Casolino, A.Speranza e V.Cappelletti, che si sono avvalsi di illustri relatori quali: Maurizio Cumo, Gian Tomaso Scarascia Mugnozza, Corrado Calabrò, Gabriele Falciasecca, Nadia Robotti, Gianni Orlandi, Werner Wiesbeck, Giovanni Paoloni, Raffaella Simili, Giorgio Dragoni, Waldimaro Fiorentino, Vincenzo Cappelletti, Laura Lauro Taroni, Alessandro Alberigi Quaranta, Enzo Marinari, PierGiorgio Spaggiari e Francesco Feliciani. Dalla presentazione del convegno traiamo qualche spunto interessante: “Esperienza e ragione producono insieme le cosiddette rivoluzioni scientifiche: nella prima metà del Seicento, con Galilei, cannocchiale e costruzione geometrica avevano aperto la strada alla vittoria dell’eliocentrismo sul geocentrismo; evento analogo si è ripetuto con Guglielmo Marconi, con la trasmissione senza fili del messaggio umano, premessa ad una nuova storicità dell’Uomo sulla Terra e nell’Universo. Nel centenario del Premio Nobel è stato promosso un progetto interdisciplinare sul presente e sul futuro della comunicazione, passando attraverso sviluppi consolidati della teoria scientifica, analizzando applicazioni fino a ieri relegate nell’immaginario, e aprendo uno spiraglio su ulteriori avanzamenti, tra formalismi matematici e ricadute operative. Il contrasto tra razionalità della scienza e della tecnica, e senso comune, non soltanto non si attenua, ma va accentuandosi con gli sviluppi di quella che può essere chiamata “età marconiana”: il convegno ne ha fornito numerose prove convincenti, con quell’alterna reciproca esigenza di rinvio tra teoria e prassi, che mostra le analogie ed i nessi tra le due rivoluzioni concettuali”. Molto interessante, davvero!
Franco Vivona